Indirizzo: Via Mazzini,36 – 61029 Urbino
Tel: 0722.2853; fax 0722/2854
Email: mpvurbino@tiscali.it
Il Pensionato Universitario “Maria Immacolata” è gestito dalle suore Maestre Pie Venerini.
Sull’esempio della loro Fondatrice, le suore offrono un ambiente sereno, familiare, dove le relazioni sono fondate sull’accoglienza, familiarità e reciproco rispetto.
Propongono incontri formativi a livello umano, culturale e religioso perché il carisma di Santa Rosa, che si è dedicata con tanta passione all’educazione e alla formazione cristiana delle Giovani del suo tempo, continui ai nostri giorni.
L’ambiente risulta caldo ed accogliente, si presta ad offrire ospitalità a chi abbia bisogno di un punto centrale per visitare la bellissima città di Urbino e godere di tutte le opportunità culturali che offre. È il luogo ideale per studiare e rilassarsi.
Le camere, pur non essendo moderne, hanno il fascino della semplicità e dell’ambiente familiare.
In ogni ala del Palazzo ci sono ambienti comuni in cui stare. La struttura con i suoi soffitti e le sue scalinate è un vero gioiello.
Nel bellissimo cortile interno si respira aria di altri tempi. È presente una sala studio aperta a tutti che si presta anche ad essere usata per conferenze e convegni. Un incantevole giardino pensile, ricco di vegetazione, aiuta il cammino verso il relax. Ovviamente è presente una deliziosa piccola Cappella. Qui tutto parla di storia e la storia del Palazzo Palma è tanto affascinante quanto antica.
Le notizie relative al Palazzo Palma sono in nota. (1)
PENSIONATO UNIVERSITARIO “MARIA IMMACOLATA” di URBINO, VIA MAZZINI, 36
Cenni storici, tratti dai documenti dell’Archivio della Comunità
Secondo i documenti trovati, la storia che vede le Maestre Pie Venerini in relazione con la Contessa Giulia Nardini vedova Galamini, proprietaria del Palazzo Palma, sito ad Urbino, in Via Mazzini, 36, ha inizio nel 1958. Esiste una copia del compromesso tra la contessa Giulia Nardini e la superiora delle Maestre Pie Venerini, suor Elvira Frontaloni, datata 10 luglio 1958….
Si può quindi dedurre che le trattative tra l’Istituto delle Maestre Pie Venerini (con sede legale a Roma, Via G. G. Belli, 31) e la contessa siano iniziate intorno a quell’anno o poco prima.
In detto documento, infatti, la Contessa Galamini autorizza “l’Istituto M.P.V. ad eseguire nel Palazzo Palma i lavori previsti per l’ampliamento del pensionato femminile universitario e principalmente l’impianto del termosifone in tutto il palazzo, la costruzione di sette camere nel camerone del 2° piano, il completamento della scala per l’accesso alle nuove camere, l’impianto dei servizi igienici, ecc.
Prevede inoltre un affitto gratuito del Palazzo per 10 anni e pone le basi per un contratto chiaro e ben definito che viene regolarmente firmato dalla Contessa stessa e dalla superiora delle Maestre Pie Venerini, Suor Elvira Frontaloni, unica presente nel Palazzo in quell’anno, a detta di testimoni oculari.
Dall’esame sommario dei documenti, conservati nell’Archivio della Comunità di Urbino, si deduce che i lavori preventivati nel 1958 furono eseguiti solo in parte, perché nel 1964, come diremo in seguito, l’impianto dei termosifoni mancante costituiva un grosso problema per la comunità e per le ragazze. Rimane quindi da precisare in quale anno siano entrate le prime Universitarie al Palazzo Palma, accolte da una Comunità di Maestre Pie Venerini e non dalla sola suor Elvira Frontaloni.. Un foglio con l’elenco delle spese sostenute per acquistare la biancheria, necessaria alle camere delle ragazze ed altri elementi indispensabili per la cucina e il refettorio porta la data del 1963, anno in cui è certo che il Pensionato era già in funzione.(2)
L’anno 1964, con l’atto di donazione del Palazzo Palma, firmato dalla contessa Galamini e da suor Emilia Furlani, segna il passaggio da una situazione incerta ad una realtà sicura per le Universitarie. I lavori, previsti nel 1958, non erano stati eseguiti tutti perché l’impianto del riscaldamento viene richiesto come una necessità assoluta per le Studenti (già una 60°). La superiora suor Emilia Furlani invia una pressante richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 18 febbraio 1964, al fine di ottenere un contributo per l’installazione del medesimo.
Le Studenti accorrevano numerose; molte erano inviate dalla stessa segreteria dell’Università: certamente erano accolte nelle grandi sale del Palazzo Palma, adibite a dormitori. Una Persona, incaricata dall’Università, tutelava le Ragazze e interveniva direttamente segnalando eventuali disagi e richiedendo urgenti rimedi….
Dal 1964 in poi sono registrati tutti i lavori (tanti!) e le tante spese sostenute dall’Istituto per la ristrutturazione del Palazzo e l’adeguamento dei locali alle necessità delle Giovani, per le quali la Contessa aveva fatto la sua donazione. Impossibile elencare tutto ciò che è stato realizzato e ciò che sarebbe necessario fare ancora…
Oggi il Pensionato dispone di tutto il Palazzo perché l’Istituto delle Maestre Pie Venerini ha acquistato anche l’appartamento che la contessa aveva riservato per sé, vita natural durante.
Dopo la sua morte, avvenuta il 14 Marzo 1973, le Maestre Pie Venerini hanno provveduto alla compera del cosiddetto “piano della Contessa” per assicurare spazi e tranquillità alle Universitarie che bussavano alle porte del Pensionato “Maria Immacolata”. La frequenza è stata sempre numerosa. Negli ultimi venti anni si è mantenuta tra le quaranta o cinquanta presenze perché tale era il numero massimo dei posti letto, denunciato dall’Istituto e approvato dalle legittime Autorità. Il Covid ha fatto registrare un calo delle iscrizioni, si spera nella ripresa.
Come già detto, nel tempo sono stati realizzati molti lavori di ristrutturazione, richiesti dalla antichità e dalla preziosità del Palazzo; sono stati effettuati tanti lavori di adeguamento perché numerose e crescenti erano (e sono ) le esigenze delle Studenti.
Attualmente l’edificio offre molte camere, ( poche, purtroppo, con bagno interno) e luoghi comuni di studio e di soggiorno :
Sala studio, Sala della televisione, cucinetta in ogni piano… lavanderia con lavatrice industriale, ripostiglio per valigie, giardino pensile …
Mancano i conforti di un edificio moderno, quali l’ascensore,…ma le ragazze amano il clima familiare e la calda accoglienza che viene loro riservata da sempre , come stile particolare delle Maestre Pie Venerini. Valga ad esempio la risposta data da Francesca M. qualche anno fa .
Alla domanda per una verifica di fine anno:
– Come ritieni l’accoglienza ricevuta?
ha risposto:
-Mi sono sentita a casa, lontana da casa.
E’ tutto detto!
NOTE
Palazzo Palma: notizie storiche
Fu originariamente dimora della famiglia Galli, il cui capostipite fu un certo ser Jacopo detto Gallo per la sua origine Francese. Fece costruire il palazzo verso la fine del XIV
Secolo.
Dalla famiglia Galli discesero i Baldi e fu uno di loro, un certo Ludovico che nel 1599 assunse il cognome di Palma.
Dai conti Palma uscirono due Vescovi di Fossombrone: Carlo Silvestro (1643-1709) ed Eustacchio (1676-1705) e fu verosimilmente al tempo di quest’ultimo che si rinnovò la facciata del Palazzo.
Infatti l’alto prospetto intonacato verso Via Valbona (oggi Via Mazzini) presenta un elegante portale in pietra e snelle finestre incorniciate di linea settecentesca.
Interessante ed in contrasto con questa facciata è il cortile interno a tre arcate per lato su pilastri ottagonali in laterizio con singolarissimi capitelli di pietra arenaria a foglia di Palma. Questa probabilmente è la parte più antica del fabbricato e probabilmente quella originaria costruita da ser Jacopo… (da un manoscritto conservato in Archivio)
Nell’archivio della Curia Generalizia si trovano registri manoscritti dell’epoca che elencano, anno per anno, le comunità MPV con le persone che le componevano.
La data precisa degli inizi del pensionato “Maria Immacolata “ di Urbino si può trovare solo lì